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meteorologia pag. 5
03-01-15

pag. 5

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I Venti nel Mediterraneo

 

Scala eolica di Beaufort

Questa scala viene utilizzata da marinai e meteorologi per indicare la velocità del vento. Fu definita nel 1805 dall'idrografo irlandese Francis Beaufort e modificata in seguito; la scala usata attualmente è mostrata nella seguente tabella.

 Gradi Beaufort

Denominazione

Velocità                                   nodi                       km/h

Stato del mare

Altezza   onde mt.

 

0

Calma

0-1                       0-1

Piatto

0

1

Bava di vento

1-3                       1-5

Piccole increspature

0,1

2

Brezza leggera

4-6                      6-11

Increspature più evidenti

0,2-0,3

3

Brezza tesa

7-10                    12-19

Onde piccole, rari marosi

0,6-1

4

Vento moderato

11-16                  20-28

Diversi marosi

1-1,5

5

Vento teso

17-21                  29-38

Onde lunghe, ovunque marosi

2-2,5

6

Vento fresco

22-27                  39-49

Onde più grandi, spruzzi

3-4

7

Vento forte

28-33                  50-61

Schiuma soffiata via dal vento

4-5,5

8

Burrasca

34-40                  62-74

Grosse onde,banchi di schiuma

5,5-7

9

Burrasca forte

41-47                  75-88

 “           “      ,visibilità scarsa

7-9

10

Tempesta

48-55                  89-102

 “           “  ,mare tutto bianco

10-12,5

11

Tempesta forte

56-63                 103-117

Enormi onde,raro in Mediter.

12-15

12

Uragano

64 e più              118 e più

Devastazioni ovunque

15-17,5

 

 

 

 

 

 

 

Lo strumento che serve per misurare la velocità del vento si chiama anemometro. In genere sono   costituiti da coppe rotanti (tre o quattro) vincolate a un perno. Indipendentemente dalla direzione, più forte spira il vento, più velocemente ruotano le coppe. La velocità del vento viene determinata dal numero di giri che le coppe compiono in un determinato intervallo di tempo. Spesso l’asse è collegato ad una dinamo che fa funzionare un indicatore tarato in base alla velocità del vento. 

   Strumenti e fonti di informazione per le previsioni meteorologiche

 Sapere che tempo farà può essere particolarmente importante per chi viaggia per mare, ma purtroppo non è facile prevedere le condizioni future perché occorre tenere presenti troppi fattori. Tuttavia la corretta interpretazione dei bollettini meteorologici aggiunte alla personale osservazione delle manifestazioni atmosferiche del luogo in cui ci si trova possono consentire di formulare previsioni abbastanza affidabili. Chi naviga sa bene quante siano le difficoltà legate alla previsione del tempo e quanto spesso i bollettini meteo si rivelino insufficienti per la valutazione dei fenomeni locali. Risulta pertanto necessario organizzarsi autonomamente usando l’indispensabile strumentazione.

 

La strumentazione di bordo

- ricetrasmittente VHF, già presumibilmente presente a bordo per le comunicazioni via radio su banda marina. Con questo strumento si può ricevere il bollettino METEOMAR, trasmesso dalle stazioni radiotelefoniche costiere delle PP.TT.(Poste e Telecomunicazioni), nella nostra zona sul canale 68, in italiano ed in inglese, ogni mezz’ora.

- radio, con un normale apparecchio radiofonico è possibile ricevere i Bollettini del Mare, trasmessi giornalmente dal secondo programma RAI alle ore 7.00, 15,35 e 22.35. Le informazioni trasmesse ricalcano quelle del bollettino METEOMAR, descritto più avanti, con l’esclusione della parte relativa alle osservazioni locali.

- barometro, termometro e igrometro, per misurare rispettivamente pressione, temperatura ed umidità dell’aria. Questi strumenti costituiscono un trio inseparabile per la misurazione delle variabili fondamentali che entrano in gioco. Utile osservare che la collocazione di questi apparecchi sottocoperta rendono le misurazioni inattendibili in certe condizioni : l’igrometro risentirà dei vapori emessi da una pentola sul fuoco della cucina, mentre il termometro segnerà la temperatura interna, non quella esterna.

- orologio, il tener conto dell’arco di tempo nel quale i fenomeni avvengono può dare preziose informazioni (abbiamo visto che un calo o un aumento di pressione ha significati differenti a seconda dell’intervallo di tempo in cui si manifesta).

- anemometro, strumento molto diffuso per misurare l’intensità del vento che abbiamo già visto nel capitolo descrittivo dei venti.

- ricevitore meteo-fax, si tratta di uno strumento piuttosto costoso e per questo non ancora molto diffuso. Esso riceve le informazioni trasmesse via radio dal servizio meteo nazionale e le traduce in carte di analisi meteo con la posizione delle perturbazioni, lo spostamento previsto e lo stato del mare nel Mediterraneo.

  

Bollettino METEOMAR

 

E’ il bollettino più importante ed il più seguito.

I dati trasmessi provengono dalle elaborazioni dei centri meteorologici dell’aeronautica e vengono aggiornati ogni 6 ore. Sono facilmente reperibili prospetti che elencano le stazioni emittenti e, per ciascuna di esse, l’ora di diffusione, il canale VHF e la frequenza in kHz.

Le informazioni trasmesse sono raggruppate come segue :

Avvisi ; relativi a burrasche o temporali previsti o in corso.

Situazione; descrizione delle perturbazioni, provenienza e direzione stimata, localizzazione ed evoluzione delle aree di bassa ed alta pressione, ecc.

Previsione e tendenza; descrive cosa accadrà come conseguenza della situazione; la previsione è valida per 12 ore a partire dal momento in cui sono stati rilevati i dati, mentre la tendenza riguarda l’evoluzione nelle 12 ore successive.

Avvisi ai naviganti; informazioni su tutto ciò che può riguardare la sicurezza della navigazione, come per esempio fari temporaneamente inattivi, interdizione per svolgimento manovre militari, relitti pericolosi, ecc.

Osservazioni meteo; riguardano le condizioni locali, rilevate dalle stazioni costiere.

Oltre a quelle già citate, ci sono numerose altre fonti di informazione disponibili in Italia, dai bollettini dei vari quotidiani a quello della Telecom, ed altri, trasmessi in radiotelegrafia (SYNOP,SHIP,IDQ,ecc.) e ricevibili solo da appositi apparecchi.

Ovviamente le altre nazioni hanno ciascuna il loro bollettino, in genere viene trasmesso quasi sempre anche in lingua inglese.

 

Previsione dei fenomeni pericolosi

Il limite principale dei bollettini meteo è costituito da due fattori : lo scarto di tempo fra l’osservazione e la previsione, che diventa penalizzante nel caso di evoluzioni molto rapide (ad esempio, un bollettino trasmesso alle ore 7.00 viene elaborato in base ad osservazioni effettuate alle ore 1.00), ed il fattore, molto più importante, che le previsioni trasmesse si riferiscono a zone molto vaste; esse non forniscono indicazioni precise sull’intensità che può assumere un determinato fenomeno localmente.

E’ qui che interviene la capacità di interpretazione personale attraverso lo studio del bollettino, unito all’osservazione del cielo per identificare la tipologia di nubi, e soprattutto dalla corretta valutazione del barometro.

A volte la rapidità con cui si sviluppano le tempeste rende difficile la loro previsione. Si spostano troppo velocemente perché la mareggiata le possa precedere. Lo stato del cielo fa prevedere indubbiamente l’arrivo del maltempo, ma non consente di sospettarne l’intensità. In definitiva, solamente le indicazioni del barometro possono preannunciarle.

Si può prevedere che accadrà un fenomeno pericoloso quando si fanno una o più delle seguenti constatazioni :

-          il barometro scende rapidamente, da 4 a 5mB in tre ore o meno;

-          il barometro indica una pressione inferiore al minimo del centro di depressione comunicato dal bollettino. Ciò significa che la depressione ha accelerato il suo spostamento, oppure che si è approfondita, o entrambe le cose.

-          Il barometro indica una pressione molto bassa mentre il vento rimane orientato da SE, quindi in centro della depressione è ancora lontano.

Da ciò si comprende quanto sia importante avere un barometro tarato con esattezza, perché è essenzialmente il confronto fra la pressione comunicata e quella rilevata che può allarmare.

Si deve particolarmente diffidare quando ci si trova in una situazione temporalesca. In questi casi tutto può accadere. Per esempio : il vento è debole, di forza da 1 a 2, passano delle grosse nubi che danno rovesci intensi senza raffiche di vento notevoli, e improvvisamente, quando meno lo si aspettava, arriva un groppo di forza 6 o più.

In realtà occorrono anni di esperienza per giungere a risultati validi nel campo delle previsioni. In mare la previsione è frutto di osservazioni continue, ed è grazie a queste che, giorno dopo giorno, si acquista l’abitudine di “sentire” il tempo, le variazioni di temperatura, le sfumature di luce e di colore dell’acqua, le pulsazioni del vento. Percezioni ed esperienze che nessuno strumento esterno potrà mai sostituire.

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