Da anni, anzi, da decenni la formazione in Sicilia e, in modo particolare, a Palermo è considerata uno spreco di soldi pubblici, una piaga da estirpare ad ogni costo anche perché non produce alcun risultato. Eppure le eccezioni ci sono. Una di queste è il CEDIFOP. Un centro di formazione per tecnici sommozzatori altamente specializzati. Nato nel 1993 come associazione, da sempre ha concentrato la sua attenzione all’attività subacquea industriale (ben diversa da quella sportivo-ricreativa).
Oggi il CEDIFOP è “Full Member diver training” dell’Idsa oltre che membro dell’Imca, l’International marine contractor association e Affiliate Member American Welding Society (Aws). Una serie di riconoscimenti frutto dell’esperienza e della professionalità del direttore del CEDIFOP, Manos Kouvakis. È uno dei pochi (se non l’unico) in Italia ad avere tutte le certificazioni internazionali in questo campo: gli standard formativi sono stabiliti dall’International Diving Schools Association (Idsa), che rappresenta l’unica associazione didattica nella subacquea industriale a livello internazionale.
E per questo i giovani che vengono formati e che provengono non solo dalla Sicilia ma da molte altre regioni italiane e addirittura dall’estero, non faticano a trovare lavoro in tutto il mondo. Nel Mediterraneo, a esempio, dove sono molte le imprese che lavorano all’installazione, alla manutenzione e alla rimozione di impianti subacquei. I campi di applicazione sono innumerevoli: si va dalle tubazioni alle strutture tecnologiche legate alle attività portuali, dalle attività minerarie e industriali all’estrazione fino alle piattaforme petrolifere, ai gasdotti, agli oleodotti, agli impianti costieri e alle raffinerie.
Un centro che ha portato la formazione professionale ai massimi livelli internazionali e che ha ottenuto risultati eccellenti. Risultati frutto solo del lavoro e della passione di quanti lavorano al CEDIFOP: nonostante la scuola di metalmeccanica subacquea di Palermo sia accreditata dalla Regione Sicilia, deve fare tutto da sola, anche finanziariamente. La Regione lo esclude da sempre dai finanziamenti (concessi invece a enti formatori che non creano professionalità spendibili sul mercato del lavoro.
Eppure il CEDIFOP riesce ad autofinanziarsi grazie alle quote di iscrizione pagate dai giovani e dalle loro famiglie (un corso arriva a costare anche 4000 euro). Una formazione di qualità e che costa ma che offre la possibilità a chi frequenta i corsi di acquisire competenze nei settori cosiddetti ‘trainanti’ e soprattutto di poter approfittare delle opportunità di lavoro offerte da un mercato sempre più specialistico e attento alle professionalità. Una lezione non solo ai futuri sommozzatori ma a quanti da sempre pensano che la Sicilia e il settore della formazione in particolare sono solo uno sperpero di denaro pubblico e nient’altro. Risultato: un corso costa oltre 4 mila euro e i giovani dell’Isola non hanno i soldi per frequentare tali corsi.