CEDIFOP news n. 70 - Aprile 2012 - articolo 126
Scuba, Surface, Top Up e legislazione Italiana
(di Manos Kouvakis)
Negli ultimi decenni abbiamo assistito a diversi tentativi di proporre una legge specifica nel settore della subacquea con ben 9 proposte di legge presentate o elaborate nelle ultime legislature – 3 proposte durante la legislatura attuale - con diverse proposte di legge presentate e ripresentate nelle varie legislature, molte hanno cercato di fare delle “ammucchiate” fra le due tipologie di subacquea, sportiva ricreativa e subacquea industriale, creando solo più confusione, senza risolvere realmente i problemi di sicurezza e procedure connesse.
Occorre una legge che recepisca queste differenze e le diverse esigenze fra le due tipologie di subacquea, cosa che era presente nella prima proposta legislativa, presentata nel 1997, “Disciplina delle attività subacquee ed iperbariche professionali”, con il Disegno di legge 2339 del senatore Battaglia rimodulata e rivista nel più recente disegno di legge 2369 “Disposizioni concernenti le attività professionali subacquee e iperbariche”, presentato dall’On. Lo Presti nel 2009, unici disegni di legge che affrontano i problemi del settore della subacquea senza mischiare la parte sportiva e la parte commerciale/industriale, fra le ben otto proposte legislative presentate dal 1997 ad oggi.
Ma approfondiamo di più il mondo della subacquea industriale, sezionando ed analizzando un percorso tipo: parliamo delle due tipologie di immersioni secondo standard e canoni internazionali: le attività in Basso Fondale e attività in Alto Fondale.
La differenza principale fra le due tipologie è semplicemente il gas che si respira durante l’immersione, se l’immersione è fatta ad aria (aria o aria arricchita) allora rientriamo nelle immersioni in Basso Fondale, mentre se si fa uso di miscele (elio al posto dell’azoto con percentuali variabili nelle diverse profondità, ma anche di attrezzature particolari come la campana chiusa ecc.), parleremo di immersioni in Alto Fondale.
Tutte le immersioni rientrano in queste due tipologie, senza eccezioni e vie di mezzo, quindi nella subacquea industriale le immersioni o sono in basso o sono in alto fondale.
La profondità massima per le immersioni in Basso Fondale non può superare i – 50 metri, oltre tale limite è obbligatorio usare durante le immersioni le tecniche dell’Alto Fondale. Questa limitazione assoluta verso il basso potrebbe diventare relativa per immersioni a profondità inferiori, dove a volte questi limiti possono essere abbassati, per praticità e maggiore sicurezza, lì dove esiste la possibilità di utilizzo di attrezzature per alto fondale (esempio: se facciamo una immersione in saturazione a – 40 metri, avremo un’immersione di alto fondale ai – 40 metri).
Ma torniamo a parlare delle immersioni standard in basso fondale, cioè immersioni ad aria a profondità massima di – 50 metri.
Esse vanno divise in 2 categorie: le immersioni ad aria, che avvengono dalla superficie, cioè il diver si immerge da una superficie (banchina o imbarcazione), l’ombelicale parte dalla superficie e nel caso di emergenza lo standby interviene dalla superficie. Queste immersioni, secondo le definizioni dell’HSE-UK, riguardano sia l’inshore diving che l’offshore diving (Diving at Work Regulations 1997 List of Approved Diving Qualifications dated 9 August 2011), e le immersioni ad aria con l’uso di un “basket” o di una “campana aperta”, con la particolarità dello standby che si immerge insieme con il diver nel basket o nella campana aperta, arrivando alla profondità programmata, dove il diver “esce” per effettuare l’attività prevista, mentre lo standby rimane in attesa all’interno della campana aperta o del basket, pronto ad intervenire in caso di necessità. Questo tipo di immersione è spesso conosciuta con il nome di “TOP UP” (trova applicazione solo nell’offshore diving, secondo le definizioni dell’HSE-UK).
La prima categoria di immersione può arrivare fino ad un massimo di -30 metri di profondità, mentre la seconda (TOP UP) va dai -30 ai -50 metri. Ma anche qui con la specifica che se si effettua un’immersione con l’uso di un basket o di una campana aperta ad una profondità inferiore possiamo parlare di tecniche di TOP UP usate per profondità anche inferiore a -30 metri.
Purtroppo qui la confusione regna sovrana in Italia, sia a causa di una legislazione specifica mancante, sia di tantissime informazioni errate pubblicate da “soggetti” che dovrebbero essere punto di riferimento per quanti vogliono conoscere questo mondo.
Spesso leggiamo di corsi di formazione proposti dove, facendo un paragone, uno prima acquisisce la patente di guida per il camion e dopo quella per il … motorino (cioè in una elencazione di categorie, mettono prima lo SCUBA, poi l’altofondale e in seguito il… TOP UP), o si legge di corsi dove si pubblicizza il rilascio di attestati per profondità di – 50 metri (!!), con uso di tecniche sportive, addirittura in alcuni casi addizionano all’attestato per OTS il titolo di guida subacquea 3 stelle CMAS!!!. Ancora peggio, troviamo corsi per OTS fatti interamente in aula e senza alcuna immersione durante il periodo formativo. C’è, inoltre, chi usa questi corsi, per trovare manovalanza gratuita, usando i malcapitati studenti in cantieri di lavoro, camuffati da attività in stage e ancora chi pubblicizza di “brevetti” (e non attestati) OTS o, chi suggerisce come unico rimedio di rivolgersi all’estero per avere una formazione adeguata, mortificando ancora di più questo settore in Italia.
Naturalmente tutto a discapito della sicurezza e dei ragazzi che poi si trovano in mano “carte” non spendibili in ambito lavorativo.